Progetto SAFE

la coesione sociale, la crescita del benessere delle comunità e la lotta alla povertà richiedono, sopratutto nella situazione attuale, la mobilitazione di tutti”.

Caritas Jesi entra nel progetto SAFE – rete per l’inclusione e la salute – che coinvolge 24 partner tra il Trentino e la Sicilia e prevede di attuare strategie e realizzare progetti che sensibilizzino sul tema della povertà sanitaria e dell’inclusione lavorativa.


Sono più di 2 milioni in Italia le famiglie che vivono in condizioni di povertà assoluta, il 7,7% del totale. Non ci si può aspettare che gli enti caritatevoli da soli risolvano problemi di questa portata. Serve un intervento culturale, ed è quello che il progetto SAFE si propone. Non solo rispondere a un problema, ma sostenere progetti di reinserimento lavorativo e la sensibilizzazione sul tema della povertà sanitaria. Caritas Jesi si impegna da sempre su questi fronti ma ora potrà valorizzare e incrementare il proprio impatto sul disagio sociale ela vulnerabilità economica. “Safe” è un termine inglese che significa sicuro, protetto, affidabile, descrive uno “stare bene” in relazione con gli altri, non da solo. Tutte le persone e gli enti partner del progetto si impegnano a testimoniare un’appartenenza reciproca, offrendo spazi accoglienti, cure, beni necessari ma anche e soprattutto tempo, ascolto, sorrisi e risposte ai problemi. Così SAFE diventa una rete, spazio di confronto e di incontro dove ognuno ha qualcosa da dire, una storia da raccontare, un aiuto da donare: l’operatore come il volontario, l’ospite come il cuoco, il direttore come il senzatetto. Un gioco delle parti, in cui non esiste chi salva e chi è salvato: siamo tutti sulla stessa barca.

“È un grande onore, ma anche una grande responsabilità per noi essere capofila del progetto SAFE” racconta Mario Galasso, direttore della Caritas di Rimini. “Abbiamo una grandissima opportunità: ampliare le nostre competenze per servire al meglio le persone che si rivolgono a noi”. Il progetto nasce grazie al finanziamento del Ministero del Lavoro, che ha il compito di coordinare l’attività di realtà presenti in modo capillare su tutto il territorio italiano. Realtà esperte, competenti, attive da anni per rispondere in maniera puntuale ai bisogni crescenti dei poveri sul nostro territorio. L’appello però è rivolto a tutti, dice Marco Pagniello, responsabile ufficio politiche sociali e promozione umana di Caritas Italiana: “La coesione sociale, la crescita del benessere delle comunità e la lotta alla povertà richiedono, soprattutto nella situazione attuale, la mobilitazione di tutti”.

Hanno aderito al progetto enti nazionali e locali, in un’ottica di sussidiarietà circolare, tra i quali il Banco Farmaceutico, ACLI – CTA, Caritas italiana e numerosi partner come Caritas Senigallia, che attraverso le loro attività e disponibilità al lavoro di squadra si fanno portavoce del progetto per rafforzare la potenza del messaggio innovativo di SAFE, che descriverà anche storie vere di lavoratori, ospiti, volontari dei progetti in giro per l’Italia attraverso il sito internet www.progetto-safe.it e la pagina Facebook SAFE – rete per l’inclusione e la salute.